Per aiutare i migranti a vedere riconosciute le proprie competenze in ogni Paese aderente all’Unione europea, nel 2009 è stato creato Ecvet (European credit system for vocational education and training), il sistema di trasferimento di crediti per l’istruzione e la formazione professionale: uno degli strumenti della Comunità europea volto a incoraggiare la mobilità dei lavoratori edili e l’apprendimento permanente attraverso la messa in trasparenza di qualifiche e competenze.
Due anni fa in Italia è partita la prima sperimentazione di Ecvet con il Progetto Color, volto a mettere a punto dei criteri di valutazione standard per giudicare le competenze di lavoro dei migranti nei comparti edile e socio sanitario e rodare questi parametri all’interno di un percorso di formazione certificato da replicare poi sull’intero territorio nazionale.
Nei giorni scorsi si sono tirate le somme e, sulla base dei positivi risultati raggiunti, è stato firmato un protocollo di intesa tra Autorità competenti regionali per proseguire la sperimentazione nel triennio 2013-2015, estendendola al maggior numero possibile di regioni. A guidare la sperimentazione per il mondo delle costruzioni è stato il Formedil, ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale in edilizia, che ha collaborato con l’Isfol, sei Regioni – Basilicata, Campania, Calabria, Lazio, Piemonte, Toscana- e varie organizzazioni attive a livello locale.
Nell’ambito della sperimentazione, in primo luogo si sono individuate le unità di competenza della figura standard dell’operatore edile – in base all’accordo del 27 luglio 2011 tra i ministri dell’Istruzione e del Lavoro, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano, i comuni e le Comunità montane -, e della compatibilità delle stesse secondo la descrizione del repertorio delle competenze di Formedil. In particolare le aree di lavorazione individuate sono state quella della muratura e quella della carpenteria sulle quali è stato applicato il processo tecnico Ecvet .
Successivamente è stata avviata la prova pratica vera e propria con un processo di formazione che ha coinvolto in via sperimentale la Scuola edile di Napoli e si è conclusa con un percorso di assessment per 27 lavoratori migranti. “Una volta individuate le unità di competenze da sottoporre a sperimentazione – spiega il presidente della scuola edile di Napoli, Carmela Lamberti -, si è potuto avviare il processo di valutazione utilizzando gli strumenti concordati tra i partner. Il risultato è stato molto soddisfacente e rappresenta un ottimo punto di partenza per l’avvio di un lavoro analogo con le altre Regioni che hanno aderito al progetto, nonché con tutte le Autorità locali che vorranno aderirvi in futuro”.
Fonte: http://www.edilone.it